Recensione di Inferno Bianco – Arne Dahl

Recensione di Inferno Bianco – Arne Dahl

Inferno Bianco, di Arne Dahl, è l’attesissimo seguito del primo romanzo ‘Il Tempo Del Male’.

Abbiamo lasciato Sam Berger, ex sovrintendente della polizia criminale di Stoccolma con la fine dell’indagine assai complessa alla ricerca di un serial killer e la liberazione delle ragazze che erano ancora prigioniere.

Tutte tranne una che manca ancora all’appello. Ma in questo nuovo episodio della trilogia Sam Berger non è più dal lato della giustizia ma è egli stesso braccato e in fuga dai servizi segreti che lo stanno cercando per un motivo ancora a lui ignoto.

Al suo fianco è rimasta l’unica collega, Deer, che ancora gli crede e gli chiede di lavorare ad un vecchio caso irrisolto. Sam Berger nell’indagine si troverà ancora a fianco la vecchia amica Molly Bloom, anche lei inseguita dai servizi segreti, e insieme percorreranno perigliosi viaggi negli inospitali meandri del paese alla ricerca di una soluzione che si rivelerà scioccante.

Inferno Bianco, ovvero il nuovo episodio della trilogia con Sam Berger non smentisce le aspettative. Come sempre Arne Dahl riesce a scavare nella mente umana tratteggiando le più impensabili perversioni.

La scrittura visiva dell’autore proietta il lettore in un film di azione che pagina dopo pagina diventa sempre più avvincente e come nei migliori film non vedi l’ora di capire chi sia l’assassino. E come si risolva il caso.

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Non ci rimane che aspettare l’ultimo episodio  che finalmente darà risposta a tutte le domande irrisolte che anche questo libro lascia scoperte.

Ma, come in tutti i grandi thriller polizieschi la trama di ogni singolo episodio rende palpitante la lettura.

Quando ci si cala nella storia ci importa poco che dovremmo aspettare anche il terzo capitolo perché la capacità di scrittura di Arne Dahl è un traino sublime per la curiosità e l’interesse di qualunque lettore. Anche i più scettici e quelli che si annoiano più facilmente.

INFERNO BIANCO – MARSILIO EDITORI – 2018

 

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