Recensione di Ventinovecento – Rinomata Offelleria Briantea

Recensione di Ventinovecento – Rinomata Offelleria Briantea

Ventinovecento è un pazzoide resoconto degli anni Novanta. Chi li ha vissuti ma anche chi non c’era ancora o chi era già ‘avanti’ con l’età godrà delle scene messe su da quattro ragazzi, vivaci e alquanto sensibili, della zona di Monza. Tra situazioni al limite del grottesco, fino al surreale, si scoverà un filo conduttore assolutamente originale e interessante.

A cominciare dall’idea di stesura con un collettivo di scrittura che per ‘coincidenza’ è formato da quattro ragazzi. Michele Cortellini, Luigi Limonta, Matteo Pozzi e Lorenzo Sala, tutti cresciuti nella zona di Monza, altra coincidenza per niente trascurabile.

E quel codice di avviamento postale, il ‘20900’ che sembrerebbe anche dare il nome al libro. Sarà così?

Scherzi a parte (impossibile essere seri con un libro tanto divertente e ironico), le storie volano su fatti reali e (vogliamo sperare) inventati dei quattro personaggi cardine di Ventinovecento.

Sauzer (come il nemico di Ken Shiro) è il Power Ranger rosso. Patrese (che c’entra col pilota di Formula Uno) è il Power Ranger verde. Braulio (scuro dentro e fuori), è il Power Ranger blu. Infine, Trentatré (un numero che richiama le ‘dimensioni’) è il Power Ranger giallo.

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La scrittura allegra, scorrevole e con un ritmo che pista come un trapano battente scava nel passato degli anni Novanta. Ricordando fatti che probabilmente avevamo dimenticato e che in Ventinovecento vengono spolverati (anche di bamba all’occorrenza) e accesi di colori forti come gli stessi Power Rangers.

A proposito, sappiamo tutti chi sono i Power Rangers, sì? Per chi ha pensato ‘no’ sono dei personaggi inventati che da essere umani normali, quando indossano un costume diventano supereroi.

Ecco, forse qui, in Ventinovecento, i quattro ragazzi non sono esattamente i supereroi canonici dell’immaginario collettivo. Diciamo che hanno i superpoteri sicuramente per far ridere il lettore. E per combinarne di incredibili, ma non esattamente in difesa del genere umano.

Poi arriva quel giorno fatidico. Quello che ti cambia gli orizzonti e ti racchiude il passato in una bolla di emozioni contrastanti. Questo succede l’11 giugno del 2004 quando Monza entra nella provincia di Monza e Brianza. Da quel giorno, il mondo per quei quattro super-ragazzi non sarà più lo stesso.

A dirla tutta ci sarebbe da nominare anche un quinto Power Ranger, ma non voglio svelarvi altro. Scopritelo da soli tra una risata e l’altra.

VENTINOVECENTO – PAGINAUNO – 2018

 

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