Recensione de Il Simpatizzante – Viet Thanh Nguyen

Recensione de Il Simpatizzante – Viet Thanh Nguyen

Il Simpatizzante di Viet Thanh Nguyen, l’incipit:

“Sono una spia, un dormiente, un fantasma, un uomo con due facce. E un uomo con due menti diverse, anche se questo probabilmente non stupirà nessuno. Non sono un mutante incompreso, saltato fuori da un albo a fumetti o da un film dell’orrore, anche se c’è chi mi ha trattato come se lo fossi. Sono semplicemente in grado di considerare qualunque argomento da due punti di vista antitetici. A volte, per adularmi da solo, mi dico che si tratta di un talento vero e proprio, e benché non valga poi tanto, è anche l’unico talento che possiedo. Altre volte, quando rifletto più a fondo sul fatto di non poter fare a meno di osservare il mondo da questa doppia prospettiva, mi domando se in realtà lo si possa davvero considerare un talento. Dopo tutto, il talento è qualcosa che si sfrutta, e non qualcosa dal quale si viene sfruttati …”

Viet Thanh Nguyen, figlio di migranti vietnamiti negli anni settanta, rifugiato di seconda generazione diventato poi professore di inglese e studi americani alla UCLA, la prestigiosa università della California e ora anche potente romanziere: anzi, il romanziere americano dell’anno, visto che il suo libro ha vinto il premio Pulitzer 2016.

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La storia inizia nel 1975, con la caduta di Saigon. Un infiltrato vietcong negli Usa diviso tra la fedeltà all’ideologia e gli affetti personali. È la storia di un uomo dalla doppia personalità. il Capitano, l’apprezzato braccio destro del capo della polizia sudvietnamita ma, al contempo, anche rivoluzionario vietcong, marxista, abilissimo infiltrato. I nordvietnamiti gli chiedono di seguire il generale fuggiasco in America per sorvegliare una possibile «revanche» degli sconfitti. Un dormiente, appunto.

Il Simpatizzante è anche una storia dell’amicizia tra il Capitano, Man, suo addestratore tra le fila Vietcong e Bon, amico fraterno, all’oscuro della “missione” del Capitano e anello debole del trio.

È un racconto denso, che seduce quanto basta a consentirci l’affaccio sul pozzo senza fondo della vita e vederci confusi, in ambigui intrecci, il bene e il male. Ne Il Simpatizzante è assente ogni traccia di manicheismo, raccontando invece di un vissuto umano non molto conosciuto: quello dei boat people e dei sudvietnamiti costretti all’esilio.

Ne Il simpatizzante è evidente l’influenza di Graham Greene, soprattutto nel tratteggiare il lato umano di una spia, anche se Nguyen possiede una vena ironica, a tratti anche grottesca, che manca nel grande autore inglese.

Ogni singola parola de Il Simpatizzante, scritta con perizia dal migrante Nguyen, è anche un sasso scagliato contro il pregiudizio. L’ottusità degli xenofobi. La meschinità di tutti gli egoismi. Siano essi razziali o economici.

Il Simpatizzante è un libro che racconta del coraggio dell’uomo, è impastato dalla sua darwiniana capacità di adattarsi e di crescere, della generosità nel sopportare il dolore e il distacco da ciò che eravamo e che non possiamo più essere.

Che ci dice come gli uomini siano più saldi e buoni di quello che credono.

Anche se, talvolta, lo sono meno di quello che dicono.

IL SIMPATIZZANTE – NERI POZZA – 2016

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