Recensione di L’Anomalia – Hervé Le Tellier

Recensione di L’Anomalia – Hervé Le Tellier

L’Anomalia, una citazione:

“Victor osserva tutte quelle esistenze sperse, tutte quelle ansie semoventi nella smisurata capsula di Petri di quell’hangar – che razza di parola, poi – senza sapere a quale affezionarsi. Si abbandona alla fascinazione per delle vite che non sono la sua. Vorrebbe sceglierne una, trovare le parole giuste per raccontare quella specifica creatura e arrivare a credere di esserle arrivato tanto vicino da non poterla tradire. E poi passare a un’altra. E poi a un’altra ancora. Tre personaggi, sette, venti? Quanti racconti simultanei accetterebbe di seguire un lettore?”

L’Anomalia è il più nero di tutti i “cigni neri”, uno di quegli eventi imponderabili dalle infinite conseguenze.

Nel marzo 2021, un Boeing 787 di Air France in volo da Parigi a New York incappa in una grande turbolenza sopra l’oceano, prima di atterrare.

Tre mesi dopo lo stesso aereo, con gli stessi passeggeri e un identico equipaggio, ricontatta i controllori di volo dell’aeroporto JFK.

L’inspiegabile duplicazione preoccupa CIA, FBI e gli alti comandi dell’esercito, che dirottano l’aereo in una base militare.

Le indagini degli Stati Uniti e delle altre potenze scatenano una caccia all’uomo planetaria per rintracciare i misteriosi doppi di tutte le persone a bordo.

Ma durante quei tre mesi fatali, le vite di alcuni di loro sono cambiate per sempre.

Chi ha combattuto un male incurabile, chi ha raggiunto il successo soltanto dopo un gesto estremo, chi ha trovato l’amore e chi si è lasciato per sempre, chi ha finalmente affrontato le sue bugie.

Tutti credevano di avere una vita segreta. Nessuno immaginava fino a che punto fosse vero.

In un romanzo imprevedibile – dove la letteratura sfida la logica, la scienza, tutto quello in cui crediamo – Hervé Le Tellier racconta la verità e i suoi inganni, alla ricerca dell’anomalia nascosta che può sfiorare la vita di ognuno di noi.

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L’Anomalia, che ha vinto in Francia il Premio Goncourtnel 2020, è un’opera narrativa a scatole cinesi, sublime per stile e per qualità della scrittura.

Le Tellier racconta personaggi “veri” e storie che, nella loro singola sostanza, non hanno nulla di artificioso. Ognuno di essi è un puntino nella massa infinita delle esistenze.

Le storie dei personaggi de L’Anomalia sembrano un complesso di storie già viste in tanti altri romanzi e prese così, di per sé, non hanno in fondo nulla di davvero speciale.

Ma poi si scopre che questi stessi personaggi hanno un alter ego che vive più profondamente, che ama diversamente, che muore con qualche risposta in più.

E l’anomalia si accende della vita del doppio, delle infinite possibilità date dalle sliding doors.

L’Anomalia è un hommage a tanti padri nobili della letteratura: da Proust a Queneau, da Georges Perec a Calvino, da Philip K. Dick a Borges, da Saramago a Dostoevskij. Una ricerca letteraria acuta e ingegnosa che spazia attraverso tutti i generi letterari.

Un’allegoria della caverna platonica, ma all’ennesima potenza, un best seller che è anche un’opera letteraria, un “esercizio di stile” alla Queneau che solleva tuttavia le domande esistenziali più scomode per una contemporaneità ormai vittima del semplicistico.

Un libro scritto con il compito di esser apprezzato prima di tutto dal suo autore, fautore principe della libertà creativa.

L’Anomalia non chiede benevolenza, se la guadagna sul campo grazie al piacere che ogni sua pagina procura al lettore.

L’ANOMALIA – HERVE’ LE TELLIER – 2021

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